Dopo l’incontro di ieri sera ho scelto come titolo “Tante cose”; qualcuno potrà pensare “che cavolo di titolo è?”, eppure non ho trovato parole migliori per descrivere gli argomenti discussi con tanta spontaneità e trasparenza da parte di genitori ed educatori.
Se non mi dai un bacio non ti darò..
[.. la caramella, il cioccolato, quel gioco che ti ho preso solo per comprarmi un pò del tuo affetto?..]
Non andare dentro le pozzanghere che ti sporchi.
Non arrampicarti sugli alberi che potresti cadere [.. come faccio a conoscere me stesso ed i miei limiti se non mi è permesso provare?..]
Comportati bene con le maestre/i nonni/la mamma/l’amico ecc.. [.. e se gli adulti mi mancano di rispetto devo comportarmi bene lo stesso? che cosa significa? Non è corretto!..]
Stai…. fermo, seduto, zitto, non muoverti troppo, parla più piano, non sbattere, non fare rumore con la sedia, non mangiare con le mani, non sdraiarti sull’erba, non colorarti la pelle..
[.. come posso fare io, creatura curiosa ed amorevole, stare fermo? Tutto mi affascina! DEVO muovermi, annusare, battere, sporcare. Devo vivere per conoscere!..]
Ma che bravo!
[.. Sono bravo perché non hai ascoltato una minima parola di quello che ho appena detto e vuoi continuare il lavoro “da adulto” che stavi facendo, sono bravo perché riconosci i miei sforzi per arrivare ad ottenere questo risultato o sono bravo perché non ti ho messo in imbarazzo e minato la tua zona di comfort?..]
Rispetto per la persona, Consapevolezza di sé e della propria infanzia e famiglia, Ascolto, Verità.
Sono tematiche che ritroviamo quotidianamente, e porsi delle domande e fare delle riflessioni quando “qualcosa non ci torna” è il primo passo per avvicinarci al bambino che ancora vive in noi e ad i nostri figli/alunni.
Siamo rimasti davvero felicemente stupiti di esserci accorti che il tempo era finito e non avevamo svolto tutte le cose in programma perché queste tematiche ci hanno appassionato talmente tanto che il tempo è volato.
Ad un certo punto del confronto ci siamo soffermati sulla “Verità“.
Con quanta facilità l’oscuriamo?
Come stai? Bene. [.. in realtà non sei stanco perché tuo figlio ha il raffreddore e ti sei alzato 5 volte stanotte? o incazzato perché ti si è rotto il forno e non potevi cucinarti la torta salata? o felice perché uscendo di casa sta mattina ti sei accorto che sono spuntate le prime fragole nell’orto..]
Il come stai andrebbe sostituito con il
“Come ti senti?” Una domanda che ti mette in connessione con le tue emozioni e stati d’animo.
Sono triste, felice, annoiato, deluso, elettrizzato, depresso, geloso, ispirato, nostalgico, sereno..
Per poter allenare noi stessi a dire sempre la verità abbiamo creato tutti insieme un braccialetto da tenere al posto, da poter guardare ogni volta che ne abbiamo bisogno.
Come mi sento io ora? Gioiosa e determinata (anche infastidita perché non sono riuscita a mangiare la pizza senza la compagnia del pianto di mio figlio)
Vi aspettiamo il 28 Maggio per il 3° incontro.
Eleonora Martina Valentino
08.05.2018 scritto da Eleonora Dalla Fina