Tu, Educatore

Penso che il lavoro di educatrice non si possa semplicemente scegliere,
chi fa questo lavoro ha una forte spinta interiore, una motivazione per farlo.
Alcuni la conoscono, altri no.
In entrambi i casi è proprio questa cosa, intrecciata nel tuo io più profondo,
che ad un certo punto fiorisce, e ti spinge ad iniziare quest’avventura.

Da settembre ho finalmente fatto esperienza sulla mia pelle di quello che avevo letto e studiato.
I bambini sono un concentrato di meraviglia e capacità.
I bambini ti riconnettono con il tuo Io bambino.
I bambini ti portano a crescere lavorando continuamente e costantemente non su di loro, ma su di te.
I bambini fanno attenzione ad ogni piccolo dettaglio ed azione.
I bambini imparano a leggere, a scrivere, a fare le somme, ad usare un coltello, a costruire un aereo con in legno… in modo naturale.
I bambini testano loro stessi, i propri compagni e gli adulti ogni giorno.
I bambini litigano, riflettono, chiariscono e tornano a giocare.
I bambini hanno bisogno di vivere la loro giornata, scoprire se stessi, l’ambiente e gli altri attraverso esperienze di vita pratiche e strumenti che stimolino tutti i loro sensi.
I bambini ti dicono di godere nel presente, mettendo in pausa la tua mente.
I bambini ti insegnano che amarli non significa instaurare una relazione di baci ed abbracci, ma alla base c’è il rispetto della loro integrità,
i loro spazi, i loro tempi, la loro essenza.
E tu, educatore, in tutto questo devi stare al passo.
Devi “aggiornarti” ogni giorno per poterli accompagnare nel loro sviluppo.
Ci saranno giornate dove tutto scorre liscio, altre in cui l’unica cosa che scorre è l’acqua del rubinetto dimenticato aperto.
Imparerai molte da loro, anche cose che non avresti immaginato:
a tenere una discussione per ore ed ore riguardo le scoregge,
che per entrambi i sessi fare la pipì contro vento non è la scelta migliore del mondo,
che pulire il naso di un bambino con il muco congelato è peggio di togliere la brina dal parabrezza alla mattina..

Ma qualsiasi cosa succeda, quella profonda motivazione ti accompagnerà, e nei momenti di sconforto ti darà la spinta per rialzarti,
la stessa spinta che ricevi dai bambini quando ti ritrovi con i loro thermos del pranzo in mano e loro hanno fame.

Ele.

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